Il reverse charge, o inversione contabile, è un meccanismo di applicazione dell'IVA in cui l'obbligo di versare l'imposta non ricade sul venditore (come avviene normalmente), ma sull'acquirente. In pratica, l'acquirente, che è un soggetto passivo IVA, integra l'IVA dovuta sulla fattura ricevuta e la versa direttamente all'erario, senza che il fornitore la incassi.
Come Funziona:
Scopo del Reverse Charge:
Il principale obiettivo del reverse charge è contrastare l'https://it.wikiwhat.page/kavramlar/evasione%20fiscale nel settore dell'IVA. Spostando l'obbligo di versamento dell'IVA dall'operatore che potenzialmente potrebbe evaderla (il fornitore) a un operatore più "affidabile" (l'acquirente, spesso una grande azienda o ente pubblico), si riduce il rischio di mancato versamento.
Settori di Applicazione del Reverse Charge:
Il reverse charge è applicato in specifici settori e per determinate tipologie di beni e servizi, considerati ad alto rischio di evasione IVA. Alcuni esempi comuni includono:
Vantaggi del Reverse Charge:
Svantaggi del Reverse Charge:
Normativa:
La normativa sul reverse charge è in continua evoluzione. È fondamentale consultare le leggi e i regolamenti fiscali vigenti per verificare l'applicabilità del meccanismo in specifici casi. Le disposizioni normative di riferimento sono contenute nel https://it.wikiwhat.page/kavramlar/decreto%20IVA (D.P.R. 633/1972) e successive modifiche.